Comprare casa e intestarla ai figli: i vantaggi che pochi conoscono e i trucchi per risparmiare

Comprare casa e intestarla ai figli può dare non pochi vantaggi. Ci sono, però, anche diverse cose da sapere.

La possibilità per i genitori di acquistare un appartamento e intestarlo ai propri figli, risparmiando sulle tasse e proteggendo il bene da eventuali creditori, è una procedura prevista dalla legge italiana, tuttavia, ci sono delle condizioni da considerare attentamente. Esaminiamole insieme, sempre e comunque raccomandandovi di affidarvi a consulenti e professionisti che possano orientarvi nel mare magnum della legislazione. 

Acquisto casa figli
Acquistare casa e intestarla ai figli: cosa c’è da sapere – (radioincontro.it)

Come vedremo di qui a breve, l’intestazione di un immobile ai propri figli offre diversi vantaggi fiscali e di protezione patrimoniale, ma è importante comprenderne le implicazioni legali e le condizioni specifiche per evitare complicazioni future.

Comprare casa e intestarla ai figli: quello che c’è da sapere

L’istituto che rende possibile questa operazione è la donazione, regolata dall’articolo 769 del codice civile. Grazie a questa disposizione, i genitori possono trasferire la proprietà di un appartamento acquistato a uno o più dei loro figli per pura liberalità. In questo modo, se i genitori sono già proprietari di altri immobili, possono usufruire del “bonus prima casa” previsto dall’Agenzia delle Entrate per l’acquisto della prima abitazione. Tale bonus prevede una riduzione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale, oltre che dell’IVA.

Acquisto casa figli
Casa intestata ai figli: come orientarsi – (radioincontro.it)

Per la prima casa, l’imposta di registro è ridotta al 2%, rispetto al 9% previsto per gli immobili non adibiti a prima casa. Le imposte ipotecaria e catastale ammontano a 50 euro ciascuna e l’IVA, nel caso l’appartamento sia acquistato direttamente dal costruttore, c’è una riduzione dal 10% al 4%. Queste agevolazioni fiscali sono fruibili dall’intestatario del bene immobile che vi trasferisce la residenza nei 18 mesi successivi all’acquisto.

Inoltre, intestare un appartamento ai propri figli offre un ulteriore beneficio: proteggere il bene da eventuali pignoramenti da parte dei creditori dei genitori donanti. Tuttavia, è importante fare una precisazione: affinché la donazione abbia effetto, deve essere effettuata prima che i debiti sorgano. Se la donazione avviene quando i debiti sono già presenti, i creditori potrebbero aggredire il bene donato con un pignoramento entro un anno dalla donazione o esercitare un’azione revocatoria anche dopo questo periodo.

Le modalità della donazione dipendono dalla situazione specifica. Donazione diretta: quando l’immobile è già di proprietà dei genitori e viene trasferito al figlio. Donazione indiretta: quando l’immobile viene acquistato dal figlio con denaro dei genitori. È importante notare che intestare un immobile a un figlio maggiorenne implica che i genitori non avranno diritto a viverci, a meno che non sia specificato nell’atto di donazione il diritto di usufrutto. Inoltre, non avranno diritto a riscuotere canoni di locazione o altri profitti derivanti dal bene donato.

Se il figlio donatario è minorenne, i genitori non possono procedere alla vendita dell’immobile senza l’autorizzazione del giudice tutelare. Tuttavia, mantengono il diritto di usufrutto sul bene fino al raggiungimento della maggiore età del figlio o fino a quando il minore non sarà emancipato.

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