Perché (ammesso sia vero) gli uomini piangono meno delle donne

Si dice sempre che gli uomini piangano meno delle donne, ma è davvero così? E se sì, è tutta una questione culturale o c’è dell’altro?

Nell’immaginario collettivo l’uomo forte e virile è quello che “non deve chiedere mai“. In altre parole, sono gli altri a dover accontentare e assecondare i suoi desideri senza che lui abbia perfino il tempo di formularli nella propria mente. Ovviamente tale visione ha dei retaggi culturali e patriarcali in cui l’uomo, il mos maiurom, era al centro tanto della propria famiglia quanto della società in cui viveva che era a misura dei bisogni maschili.

Perché gli uomini piangono di meno
Da sempre si pensa che l’uomo non debba piangere – Radioincontro.it

Tuttavia uno stereotipo del genere col tempo ha mostrato tutti i suoi limiti e storture. Anche l’uomo, infatti, è stato vittima di un concetto così totalizzante, da non ammettere variazioni sul tema e questo perché spesso e volentieri la matrice culturale del pensiero patriarcale si è fusa con quella sociale ed economica.

Giusto per rendere l’idea, in un contesto sociale degradato e periferico, un uomo che piange è considerato poco virile non solo per i motivi spiegati prima, ma perché la mancanza di benessere economico non permette di pensare ad altro se non trovare un modo per arrivare a fine mese. In altre parole non c’è tempo per le emozioni, a differenza dei Paesi e dei ceti più benestanti che possono permettersi di essere vulnerabili e fragili senza paura di mostrare le proprie emozioni.

Davvero gli uomini piangono meno delle donne? È tutta colpa della biologia!

La questione, lo capiamo bene, è molto complessa e intricata. Tuttavia, ci sarebbe anche una ragione biologica dietro e che ha una sua valenza e importanza non da poco. Nello specifico, infatti, gli uomini piangerebbero meno delle donne proprio per la loro conformazione fisica.

Perché gli uomini piangono di meno
Il testosterone inibisce i muscoli – Radioincontro.it

L’ormone testosterone prettamente tipico degli individui di sesso maschile, infatti, può inibire il pianto impedendo così alle lacrime di scendere anche se ci si sente particolarmente tristi o nostalgici. La prolattina, invece, al contrario facilita il pianto ed è presente a livelli più alti nelle donne il che spiegherebbe il loro “pianto facile” anche nelle situazioni a prima vista più improbabili.

A prescindere dai fattori culturali e biologici però, è indubbio che piangere faccia bene perché ci consente molto semplicemente di buttare fuori tutte le emozioni negative e tossiche tanto per la nostra anima quanto per il nostro corpo. Trovare una valvola di sfogo nel pianto, infatti, è fondamentale per scaricare tutta la tensione accumulatasi.

Impostazioni privacy