Un futuro senza caffè: le preoccupanti previsioni dello studio

Bevanda irrinunciabile per molti italiani, il caffè nel futuro potrebbe davvero scomparire. Ecco quali sono le cause di questo pericolo imminente

In Italia il caffè è una delle bevande più amate e più desiderate. Sebbene ci siano persone che non ne apprezzano il gusto, in realtà la maggior parte degli adulti ne beve uno sia a colazione che dopo pranzo, concedendosene uno anche a metà giornata e dopo cena, se non crea problemi sul sonno. In futuro, però, potremmo non averne più: ecco perché.

perchè si rischia un futuro senza caffè
Un futuro preoccupante senza caffè (RadioIncontro.it)

Lungo, corto, macchiato, corretto, in tazza grande o in vetro: ognuno il caffè lo prende come preferisce e, soprattutto in Italia, quello nei suoi confronti è un vero e proprio culto. Se anche voi non potete ingranare una nuova giornata senza concedervene una bella tazza, c’è una cosa che dovete assolutamente sapere: il futuro potrebbe privarcene. Ecco perché.

 Un futuro senza caffè? Ecco il perché di questa previsione

Ad oggi, il caffè è la seconda bevanda più consumata al mondo e, soprattutto in Italia, abbiamo tutti una caffettiera che sappiamo essere la migliore nel produrre questa bevanda così pregiata e aromatica. Tra qualche anno, però, ognuno di noi potrebbe essere costretto ad abbandonare l’abitudine di berne una tazzina quando lo desidera, poiché a causa dei cambiamenti climatici sarà sempre più difficile coltivare le piante di caffè.

Rischiamo un futuro senza caffè
Rischiamo un futuro senza caffè: ecco perché (radioincontro.it)

Secondo uno studio di Climatic Change, entro il 2050 le coltivazioni della pianta di caffè dimezzeranno, poiché il suolo dedicato a queste colture sarà sempre meno. Il problema è legato al surriscaldamento globale e ai cambiamenti climatici: la specialità più a rischio sarà quella Arabica, che costituisce il 70% della produzione mondiale. Migliori prospettive invece per il Robusta, che sopravvive meglio anche al caldo.

Oltre alla diminuzione delle coltivazioni, si vivrà anche un loro spostamento: dalle zone in cui le troviamo oggi, queste dovranno necessariamente traslocare ad altitudini maggiori, per via delle temperature costantemente in rialzo e delle piogge sempre più scarse. Chi ne farà le spese non saremo solo noi, che dovremo rinunciare a un po’ di caffè e che probabilmente dovremo pagarlo di più, ma anche e soprattutto i lavoratori di questo settore.

I produttori più piccoli, che costituiscono l’80% di tutti i produttori mondiali di caffè, vivranno enorme difficoltà economiche ed anche organizzative: non a caso, già da oggi queste aziende stanno apportando piccoli cambiamenti quotidiani così da attutire il colpo.

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